Le indagini clinico-strumentali messe a disposizione delle pazienti presso la Divisione sono le seguenti:
- la mammografia digitale completata dalla tomosintesi
- l’ecografia mammaria e quando necessario il color-doppler
- la risonanza magnetica con e senza mezzo di contrasto
- il prelievo citologico con agoaspirato guidato dalle indagini strumentali qui di sopra elencate
- il prelievo microistologico effettuato mediante core biopsy o biopsia vacuum assistita guidato sempre dalle indagini strumentali
- la localizzazione pre-operatoria per consentire una precisa asportazione chirurgica della lesione non palpabili.
La mammografia digitale, dal 2000 entrata a pieno ritmo nella diagnostica senologica, resta l’indagine principale. Di recente acquisizione nei nostri ambulatori radiologici come valido supporto alla mammografia è la tomosintesi: è uno strumento diagnostico che consente lo studio di sezioni della mammella facilitando così la visualizzazione di reperti importanti per una diagnosi di patologia mammaria sempre più precisa e tempestiva.
L’ecografia è un esame eccellente per la ricchezza di informazioni e la completa innocuità, con ottima strumentazione e il massimo della qualità di vita (confort) per le persone che vi si sottopongono. Gli aggiornamenti tecnologici dell’ecografia sono continui e da noi periodicamente studiati e impiegati, selezionando volta per volta i più efficaci in termini di benefici diagnostici. Attualmente citiamo l’eco-color Doppler, l’ecografia con mezzo di contrasto, l’elastosonografia.
La risonanza magnetica è stata ampiamente validata e ha raggiunto qualità e definizione di indicazioni molto precise: va impiegata solo in casi specifici selezionati e indicati dal medico radiologo che abbia effettuato previe indagini tradizionali come mammografia ed ecografia, o indicata dal senologo e\o oncologo che abbiano valutato l’esito delle indagini standard. Si usa principalmente per uno studio dettagliato di una cicatrice chirurgica quando questa presenti dubbi diagnostici, per verificare l’integrità delle protesi mammarie nel dubbio di una rottura, per valutare la presenza di più tumori nella stessa mammella o nella mammella controlaterale e in molte altre situazioni che lo specialista conosce e volta per volta indicherà.
Il prelievo microistologico, ormai di largo impiego, si basa su apparecchi sempre più sofisticati forniti da aziende che cercano, con un continuo perfezionamento dei supporti tecnici, di garantire la migliore qualità del tessuto prelevato e il migliore confort per la persona senza trascurare, contestualmente, la facile manualità per l’operatore. Queste strumentazioni possono essere collegate al mammografo e all’apparecchio dell’ecografia, e ormai anche alla risonanza magnetica: ecco che diventa possibile guidare il prelievo con la metodica che meglio visualizza il reperto in esame.