Psicologia e vela per le pazienti IEO
La barca a vela può diventare un’esperienza di profonda ricostruzione emotiva dopo la malattia.
“Ascoltare il vento, osservare il mare, conoscere e comprendere come reagisce la propria barca aiutano il navigatore a capire come gestirla. Non si possono scegliere le onde che si incontreranno, ma si può sempre scegliere come navigarle. La mia barca sono io, con il mio corpo, la mia mente, le mie emozioni, le mie relazioni e il modo in cui tutto questo reagisce agli eventi che si presentano; eventi che non sempre posso scegliere, ma che sempre posso decidere come affrontare”.
Il team della Divisione di Psiconcologia IEO ha fortemente creduto in queste affermazioni e lo scorso anno ha avviato una collaborazione con il Centro Velico Caprera, creando un corso integrato di psicologia e vela. Psicologhe, istruttori di vela e pazienti oncologiche hanno vissuto l'esperienza della barca come terapia: le psicologhe hanno ottenuto dati utili per lo sviluppo di nuovi approcci , mentre le pazienti hanno trovato nuova energia e determinazione per riprendere in mano il timone delle sfide personali.
L’esperienza diventerà oggetto di una ricerca scientifica curata da un gruppo di psiconcologhe IEO in collaborazione con l’Università Statale di Milano. Il progetto, cominciato in IEO, è ora finanziato dalla onlus We Will Care, nata per offrire supporto psicologico a tutti i pazienti oncologici che lo desiderano.