ll tumore dello stomaco si presenta spesso con sintomi che possono facilmente essere confusi con quelli di una gastrite o un'ulcera gastrica: nausea, difficoltà di digestione, mancanza di appetito o difficoltà a mangiare grandi quantità di cibo. Per questa ragione, in presenza di questi sintomi persistenti, è opportuno fare una gastroscopia per valutare direttamente lo stato della mucosa interna dell'organo.
La prevenzione passa attraverso il consumo preferenziale di cibi freschi e l’astensione dal fumo. Se sei al corrente del fatto che nella tua famiglia di origine si sono verificati tre o più casi di questo tumore – anche in generazioni successive – potrebbe essere utile un approfondimento di tipo genetico, inizialmente con un’intervista-colloquio poi con ricostruzione del pedigree familiare a opera di personale esperto in tumori eredo-familiari. In casi selezionati si potranno eseguire appropriati test genetici.
Si tratta di un tumore che può essere curato con successo e con impiego di tecniche poco invasive nei casi precoci. Anche quando la diagnosi sia posta in stadi più avanzati, esistono molte possibilità di cura efficace grazie all’ integrazione delle tecniche e delle competenze professionali disponibili nei Centri oncologici all’avanguardia.
Nutrizione clinica per pazienti con tumore allo stomaco
Nei pazienti affetti da neoplasia dello stomaco e dell’esofago spesso si riscontra uno stato di malnutrizione; quest’ultima può essere correlata alla disfagia (sensazione di difficoltà o ostruzione al passaggio del cibo attraverso la bocca, la faringe o l’esofago), alla cachessia associata alla malattia (sindrome caratterizzata da perdita di massa grassa e magra) e alla chemioterapia. Alle cause di malnutrizione comuni a tutti i pazienti neoplastici, si sovrappongono le alterazioni nutrizionali conseguenti ai trattamenti chirurgici.
Alterazioni nutrizionali conseguenti al trattamento chirurgico per tumore allo stomaco
Durante l’intervento chirurgico di resezione gastrica o esofagea, può essere posizionata una piccola sonda (digiunostomia nutrizionale) che permette di assicurare un’alimentazione fisiologica nel periodo post operatorio (tramite l’utilizzo di Nutrizione Enterale - NE) e la quantità necessaria di nutrimento quando l’introduzione per bocca è scarsa o inadeguata rispetto alle necessità. La digiunostomia nutrizionale viene lasciata in sede al momento della dimissione e viene utilizzata nel caso in cui il paziente non sia in grado di assumere una dieta adeguata alla copertura dei fabbisogni nutrizionali.
Dopo l’intervento chirurgico di gastrectomia, tra i sintomi precoci, si riscontrano la sindrome da stomaco piccolo (precoce sazietà e distensione gastrica) e la dumping syndrome (si presenta dopo l’assunzione del pasto ed include ipotensione, tachicardia, vertigini, sensazione di stanchezza, lipotimia, sensazione di freddo e profusa sudorazione). Si potrebbe inoltre manifestare diarrea e, nei pazienti sottoposti a gastrectomia parziale con ricostruzione gastro-digiunale, può manifestarsi vomito biliare.
Tra le problematiche tardive si riscontrano l’anemia e il malassorbimento di calcio: è necessario effettuare dei controlli ematici per valutare eventuali supplementazioni.
In seguito ad intervento chirurgico di esofagectomia, vi è una ridotta capacità di assumere elevati volumi di alimenti e in alcuni pazienti si potrebbe verificare la dumping syndrome.
Indicazioni per la dieta di pazienti operati di carcinoma gastrico
Le indicazioni dietetiche si concentrano su un consumo di pasti piccoli e frequenti durante la giornata, separando i liquidi dai cibi solidi. Si suggerisce di mangiare piccoli bocconi e masticare bene per favorire la deglutizione e la digestione. Per la gestione nutrizionale della dumping syndrome, dovranno essere limitati gli zuccheri semplici.
In presenza di diarrea, si consiglia di limitare gli zuccheri semplici e assumere i liquidi a piccoli sorsi. Per quanto riguarda l’eventuale presenza di vomito biliare dopo intervento di gastrectomia subtotale, il trattamento è essenzialmente chirurgico, ma anche in questa condizione il paziente può avvantaggiarsi di un frazionamento della dieta in pasti piccoli e frequenti.
In seguito ad intervento di esofagectomia, inoltre sarà necessario evitare gli alimenti appiccicosi, gli alimenti che fermentano e le bevande gasate. E’ altresì importante che il paziente rimanga seduto per 30-60 minuti dopo l’assunzione del pasto e almeno 2 ore prima di coricarsi.
Per i pazienti sottoposti a resezione gastrica o esofagea, risulta di fondamentale importanza il follow up a breve e lungo termine, per adattare, da subito, lo schema dietetico più corretto, correggere eventuali errori dietetici presenti, prevenire la perdita di peso ed identificare eventuali sintomi tardivi.