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Vaccini e nuove terapie contro il melanoma: scopriamo di più

Pubblicato il: 21 marzo 2024,

Intervista con la dott.ssa Paola Queirolo

Il trattamento del melanoma si è straordinariamente evoluto negli ultimi anni, con l'introduzione di terapie innovative che offrono speranze di guarigione anche nelle fasi avanzate della malattia. Questi progressi hanno cambiato radicalmente la prospettiva per i pazienti, che ora possono considerare  la loro malattia sempre curabile e, in un numero crescente di casi, guaribile. L'immunoterapia, in particolare, ha rivoluzionato l'approccio alle cure farmacologiche, insegnando al sistema immunitario del paziente a combattere il tumore attraverso l'uso di singole molecole come il pembrolizumab o combinazioni come nivolumab con ipilimumab.

Parallelamente ai nuovi trattamenti già entrati nella pratica clinica, gli studi sperimentali offrono inedite possibilità di cura, con oltre 70 farmaci immunoterapici in fase di studio e circa 200 studi clinici attivi in Italia. Tra questi  sono al momento al centro dell’attenzione i vaccini terapeutici, come il vaccino a mRNA in combinazione con il pembrolizumab. Va sottolineato che non si tratta di un vaccino nel senso classico del termine - con l’obiettivo cioè di impedire che la malattia si manifesti - ma di  un trattamento altamente personalizzato, basato sul profilo molecolare del tumore del paziente e mirato a insegnare ai linfociti T a riconoscere e attaccare le cellule di melanoma.

L'accesso al vaccino per il melanoma è possibile solo attraverso la partecipazione a studi clinici controllati, e la decisione sulla candidabilità del paziente spetta all'oncologo curante. Attualmente, si sta sperimentando la terapia combinata di vaccino a mRNA e pembrolizumab come trattamento adiuvante post-chirurgico per il melanoma avanzato. Questo studio di Fase III coinvolge centri clinici internazionali, fra cui IEO, e ha l’obiettivo di dimostrare l'efficacia del trattamento nel ridurre il rischio di recidiva e aumentare la sopravvivenza, sulla base dei promettenti risultati già ottenuti in studi precedenti. 

Per i pazienti non candidabili al vaccino, esistono comunque altre opzioni terapeutiche efficaci, come ad esempio il pembrolizumab, che da solo offre una probabilità di guarigione del 50%. La ricerca è attiva nel migliorare ulteriormente questi risultati, con diversi vaccini terapeutici a mRNA e nuove applicazioni per farmaci immunoterapici in fase di studio. È importante rivolgersi a centri oncologici altamente specializzati poiché la cura è più efficace in contesti di ricerca attiva, come in IEO.

Leggi qui l’intervista completa

 

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