L’Istituto Europeo di Oncologia è fra i primi centri in Italia ad utilizzare il nuovo vaccino anti-HPV (Human Papilloma Virus), in grado di prevenire i tumori causati da nove tipi di questo insidioso virus. Rispetto ai vaccini precedenti, attivi contro al massimo quattro ceppi virali, quello di ultima generazione in uso allo IEO è più efficace contro il tumore al collo dell’utero (la forma tumorale per cui il vaccino è nato e si è diffuso nel mondo) ed estende la protezione ad altre forme di cancro HPV- correlate, come il cancro dell’ano, della vulva e della vagina, per i quali non esiste altro strumento né di prevenzione né di diagnosi precoce.
«Con il nuovo vaccino nonavalente - commenta Eleonora Preti, dell’Unità di Ginecologia preventiva IEO – raggiungiamo una copertura vaccinale per il tumore della cervice fino al 90%, rispetto al 70% di quello precedente. Sin dall’introduzione del primo vaccino anti-HPV, IEO è stato un promotore delle campagne vaccinali e oggi siamo felici di poter proporre alle nostre donne il miglior vaccino reso finora disponibile dalla ricerca internazionale. E anche alle loro figlie e i loro figli adolescenti».
La vaccinazione anti-HPV, già prevista per le ragazze dodicenni, è stata infatti estesa ai maschi della stessa età dal nuovo Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019, incluso nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), con l’obiettivo di ottenere il massimo dell’immunizzazione contro le malattie correlate all’ HPV.
«Il nostro governo ha predisposto un intervento di Sanità Pubblica all’avanguardia - commenta Nicoletta Colombo, Direttore del Programma Ginecologia IEO - Ora sta anche a noi informare correttamente per condurre alla vaccinazione il maggior numero possibile di famiglie, al fine di cancellare definitivamente il tumore del collo dell’utero nelle generazioni future e ridurre drasticamente l’incidenza degli altri tumori correlati ad HPV».
Il nuovo vaccino nonavalente ha dimostrato un potenziale di prevenzione del 90% per il cancro del collo dell’utero, del 75-85% per le lesioni precancerose CIN 2/3, dell’85-90% per il cancro della vulva, dell’80-85% per il cancro della vagina, del 90-95% per il cancro dell’ano e del 90% dei condilomi genitali.In Europa, ogni anno 39.500 tumori anogenitali, 342.000 casi di lesioni anogenitali di alto grado e 760.000 casi di condilomi genitali sono causati dai tipi di HPV coperti dal nuovo vaccino.
In Italia, si stima che ogni anno l’HPV sia responsabile di circa 6.500 nuovi casi di tumori in entrambi i sessi. «Il nuovo vaccino nonavalente - conclude Preti - ha dimostrato di essere ben tollerato. In pochi mesi in IEO abbiamo somministrato quasi 100 dosi senza avere praticamente alcun effetto collaterale indesiderato».